ArTransit Performing Arts naviga sul Lago Maggiore
Immersi nell’atmosfera dipinta da sfumature grigie e bluastre - avvolti in un panorama romantico che farebbe impallidire pure William Turner - i passeggeri del Performance-Ship sono stati coinvolti domenica 19 aprile nell’ultimo episodio di una densa e ricca esperienza che fu il progetto ArTransit Performing Arts in Motion, durato ben otto mesi.
Accompagnate dal ronzio baritonale dei motori nautici, si sono svolte sul battello «Italia» – in corsa da Arona ad Ascona – le recitazioni di estratti de «La cognizione del Dolore» di Carlo Emilio Gadda e de «La verità di Enrico Filippini», produzioni esemplari capaci di rappresentare l’«italianità» e la bellezza della lingua italiana – testimone a sua volta del legame profondo tra Ticino e Lombardia. Mentre Gadda si rivolge contro il narcisismo e l’egoismo, incarnati dall’«io», il più «lurido» dei pronomi, Filippini riflette su una vita svanita troppo in fredda, consumatasi in un viaggio esistenziale tra scritture, amori e letterati, tra Svizzera e Italia. Alcuni partecipanti e fedeli scelgono invece di recarsi nel salotto al pianterreno, dove Emilio Fantin si è insediato con il suo gruppo di lavoro nomade «Dynamica» nel quale «si prendono in considerazione temi, analisi e visioni per sfidare paradigmi e certezze consolidate», come si legge nelle istruzioni (atteneodinamico.blogspot.it). In questa edizione il gruppo si prende cura di discutere i vari significati, le diverse implicazioni e contraddizioni della parola «libertà».
Nel frattempo Alberto Martinez, l’artista circense della Scuola Dimitri, stupisce con i suoi «deliri acrobatici», aggirandosi attorno alle aste e acchiappandosi alle barriere del battello e si gioca lo spazio di passaggio, il Nomansland della scala saltellando e curvandosi come se fosse fatto di gomma. Una volta atterrati e sbarcati sull’«Isola Bella» l’acrobata si è installato su una piattaforma dietro il Palazzo barocco dei Borromei per esibirsi con saltimbanchi, giocolerie e salti mortali davanti al pubblico formatosi come naturalmente in un semicerchio. Dopo gli spettacoli di teatro, di danza e di Performance Art, si è messo in scena così un “format” fondamentale della categoria Performing Arts al seno del progetto ArTransit: la Street-Art che ci porta al lavoro di Steve Piccolo, introducendo il tema della trasgressione e della resistenza. In “Keep your Head down”, l’artista italoamericano invita i passeggeri a seminare come Hänsel e Gretel dei sassolini rosa lungo il loro percorso e a scattare delle fotografie dei propri piedi e del pavimento circostante (pubblicate sul sito del progetto, insieme alle sua documentazione: artransit.ch). Il terzo colore di Yves Klein invade così con un gesto discreto - ma forte e quasi permanente - la parte pubblica dell’isola, essendo quella privata appartenente agli eredi dei Borromei e quindi non ammessa all’esecuzione di performance al suo interno. Nonostante San Carlo di Borromeo aiutò la popolazione milanese in difficoltà a causa di carestie e peste nel Cinquecento, nello stesso tempo prese attivamente parte alla caccia alle streghe in Svizzera. Prima di essere bruciati, gli eretici furono esposti al pubblico appesi testa in giù…
Dopo la traversata del Lago Maggiore, e dopo che il battello è scivolato sull’acqua per rivelare dei paesaggi spettacolari, i partecipanti sono giunti alla mitica Isola Grande di Brissago, dove sono stati invitati dagli artisti torinesi Caretto-Spagna ad un particolare pediluvio e all’auto-applicazione di creme fatte da sostanze estratte dalle piante che crescono sull’isola. Anche questa volta gli spettatori sono stati stimolati ad uscire dal loro ruolo passivo per diventare attori in prima linea delle performance artistiche.
La visita guidata ad opera del biologo e direttore della Grande Isola di Brissago, Guido Maspoli, prende “in ostaggio” i visitatori, aprendo loro l’universo delle piante maggiormente sconosciute in questi meridiani: vi ritroviamo il tema della giornata, il rosa shocking in tutte le sfumature tra intenso e slavato, in un paradiso nel quale la fioritura è esplosa proprio nelle ultime settimane primaverili.
E già il Performance-Ship di ArTransit si avvia alla sua prima ed ultima spiaggia per ritrovare il suo porto originario. Ad Ascona i naviganti si avviano a piedi verso il Teatro San Materno per godersi l’ultimo pezzo molto intenso. Nel concerto “Cosmo” di Esther Flückiger, i musicisti suonano, accompagnati dalle parole di Leonardo da Vinci, i sassi, le corde del pianoforte, smuovono le acque e trasformano la creta in strani animaletti.
ArTransit ritrova la pace dopo il suo ultimo tragitto che lo porta verso l’archè degli antichi greci: l’acqua, il fuoco, l’aria e la terra si aggiungono al movimento, capace di far scorrere e di spostare i punti di vista e di smuovere le posizioni abitudinali per permettere degli incontri inaspettati tra generi e culture.
Barbara Fässler