Urban Collage Tour in Mailand
Eine Weiterbildung der WBZ zu Milano mit Klassen
Der Audiowalk «Urban Collage Tour» wurde für einen Weiterbildungskurs der WBZ entwickelt, der sich an Italienischlehr-personen richtete, welche planten, Milano und die Expo mit ihren Schüler/-innen zu besuchen. Das Ziel war es, den Lehrpersonen didaktisch aufgearbeitete Tools vorzuschlagen, diese mit ihnen im Kurs durchzuspielen, um sie dabei zu unterstützen, später mit ihren Klassen ein dichtes und abwechslungsreiches Programm in der lombardischen Hauptstadt durchzuführen.
Im Audiowalk kommen unterschiedliche didaktische Ebenen zum tragen, welche sich in einem einzigartigen Erlebnis verweben. Grundsätzlich handelt sich um Lernen durch (ästhetische) Erfahrung, durch körperliches und sinnliches Erfahren. Als wichtige Kompetenzen werden das Sprachverständnis und die Beobachtung trainiert, das Beobachtete analysiert und schliesslich aktiv in Wort und Bild umgesetzt. Wissen wird also verstärkt als etwas durch Eigenleistung zu erarbeitendes angesehen, auch wenn ebenfalls Informationen von Aussen einfliessen. Als erstes hören die Italienischlernenden über die Kopfhörer ein Audiofile auf italienisch, welches sie durch die vorgeschlagene Route von einem der sieben Architekturhighlights zum Nächsten führen und bei jedem Wolkenkratzer die wichtigsten Informationen zum Gebäude vermittelt. Die Schüler/-innen lernen also präzis zuzuhören und sich dem italienischen Wortsinn entsprechend im urbanen Raum zu bewegen und die Inputs zu den Architekturwerken auf italienisch zu verstehen.
Durch das Audiofile erhalten die Lernenden zudem auf italienisch drei verschiedene Fotografieaufträge. Sie sollen die Architekturwerke fotografieren und dabei auf die Geometrie der Kompositionen achten. In der zweiten Serie werden Abbildungen gesucht, welche wie Fotomontagen erscheinen, aber keine sind. Die dritte Reihe besteht aus Selfies, welche mit den Spiegelungen der Gebäude spielen. Vor der Torre Solaria erhalten die Beteiligten einen differenzierten Fragebogen auf italienisch. Sie werden eingeladen den Fragen folgend, die Details, Materialien, Proportionen, Farben und Formen des Gebäudekomplexes detailliert zu beobachten und danach auf italienisch zu beschreiben. Die Resultate dieser Beobachtungen werden danach im Plenum mündlich ausgetauscht. Die italienische Sprache wird also während der Orientierung im urbanen Raum, im Fotografieauftrag, in den Fragen und der schriftlichen Beschreibung der Beobachtungen sowie im mündlichen Dialog, das heisst im Hören, Sprechen und Schreiben, also im Verstehen und Umsetzen in Wort und Schrift geübt und gelernt.
Und nun als Kostprobe der Einstieg ins Audiofile: «Willkommen im „Urban Collage Tour“, auf der Entdeckungsreise von erstaunlichen Gebäuden voller unerwarteter urbaner Kontraste und Überlappungen in eine Welt der irrealen Spiegelungen. Wie Massimo Beltrame in „Milano sieht nach oben“, festhält: „Das Übermässige geht über die Grenzen der Gesetze, fasziniert oder widert an, weil es destabilisiert und alle zu einer klaren Stellungnahme zwingt…»
La torre Diamante (2012)
Il „diamantone“ è stato concepito dallo studio di architettura Kohn Pedersen & Fox di New York, un’autorità indiscussa nella progettazione dei grattacieli. Secondo loro „Le caratteristiche antropomorfiche del grattacielo generano un‘attrazione che richiama il fascino del conflitto amore-odio“. E più avanti: „I grattacieli hanno tutte le responsabilità di un personaggio pubblico il cui comportamento è esposto all‘esame di tutti.“
Il “Diamantone” è caratterizzato da una forma inusuale, asimmetrica di un forte dinamismo dovuto alle pareti strette di diverse inclinazioni. La superficie specchiante sembra risucchiare gli edifici e il cielo circostante e l‘edificio sembra sparire nel suo contesto.
La torre Solaria (2013)
La torre Solaria con i suoi 34 piani e 143 metri d‘altezza è il grattacielo residenziale più alto d‘Italia. La struttura progettata dallo studio Arquitectonica di Miami è inserita in un piano articolato che comprende oltre al grattacielo principale le altre due torri. Gli appartamenti che sono spesso duplex, godono di una tripla esposizione e l‘edificio comprende diversi spazi comuni come sala per feste, home theatre, maxischermo, sala biliardo, sala lettura, area gioco, area yoga e sale riunioni.
La torre Unicredit (2012)
La torre Unicredit, il più alto grattacielo di Milano con 146 metri di altezza e con una punta che arriva a 232 metri, è stata progettata da César Pelli e ha un forte impatto sullo skyline di Milano. Dice l‘architetto stesso: „Un edificio riflettente, significa un edificio che cambia e sembrerà diverso da diversi angoli visivi e cambierà nei diversi momenti del giorno.“ La guglia metallica rivestita di vetro che spinge verso l‘alto in maniera elicoidale, ricorda il campanile di Sant‘Ivo alla Sapienza di Roma che è opera di Francesco Borromini.
Il bosco verticale (2014)
Il bosco verticale opera dell’architetto Stefano Boeri è un complesso di due torri da 23 e 16 piani ed è uno dei progetti più innovativi. Ogni torre cerca di parlare un linguaggio sensibile all‘ambiente e viene popolata da alberi e 550 arbusti per costituire una muraglia verde, capace anche di assorbire le polveri sottili.
Il quartiere Isola
Il bosco verticale si trova all‘isola, il quartiere popolare e operaio di Milano. In via Pepe si è insediato „Pepe verde dell‘Isola“, il progetto di Bert Theis e Mariette Schiltz, due artisti lussemburghesi che hanno creato un bellissimo giardino per i bambini del quartiere, poiché „Isola Art Center“, il loro museo di arte contemporanea è stato una delle vittime del progetto di Porta Nuova.
Più avanti, ci si imbatte nell‘orecchio rosa che ci ricorda l‘audiosorveglianza e ancora avanti, si trova a destra la scritta: „Liberazione dalla speculazione“. La popolazione dell‘isola si è opposta al progetto di Porta Nuova.
Via Pepe sembra il rovescio della medaglia. Vi si trovano pezzi di strada in costruzione, rovine, graffiti, pavimenti distrutti, il falegname chiacchiera con il vicino di casa…
La casa Comolli (1938)
Sulla destra troviamo la famosa Casa Rustici Comolli dell’architetto Giuseppe Terragni che aveva progettato la casa del fascio, sede del partito fascista italiano di Como. L‘edificio bianco e severamente geometrico, con la sua riga di balconi al centro del rettangolo bianco, è un bell’esempio di architettura razionalista, che non ha preso le forme monumentali tipiche per il razionalismo sotto il fascismo. Contrariamente ad altri famosi edifici di Terragni, la casa Comolli è un‘abitazione popolare.
Il Palazzo della Regione Lombardia (2010)
Il palazzo della Regione Lombardia nasce nel 2007 perché il Grattacielo Pirelli, precedente sede, non era più sufficiente per le necessità spaziali degli uffici della Regione. Il progetto è stato disegnato dallo studio americano Cobb Freed & Partners con Caputo Partnership. Il Palazzo è una struttura molto complessa che si articola in tre punti cardine: la torre, i corpi bassi e gli spazi vuoti, ovvero le piazze interne. Gli elementi si accostano e si allontanano in linee sinuose che formano attraverso questi movimenti le unità architettoniche e gli spazi pubblici. L‘edificio ospita circa 2800 dipendenti. La costruzione è stata premiata dal Council of Tall Buildings e dal Urban Habitats di Chicago come miglior grattacielo d‘Europa del 2012 e tra i primi dieci a livello mondiale.
Il pirellone (1958)
Progettato da Gio Ponti, il Pirellone ha tenuto il primato dell‘edificio più alto di Milano, finché è stato superato dal Palazzo della Regione nel 2009 e 34 anni di primato in Italia finché è stato superato nel 1994 dalla Torre Telecom a Napoli. Nel 2002 un aereo da turismo si è schiantato contro, causando la morte di due avocatesse che vi lavoravano. L‘edificio sorge sulle ceneri di uno stabilimento industriale della Pirelli che è stato distrutto dai bombardamenti degli alleati nel 1943. Il grattacielo è alto 127 metri e conta 33 piani. Nella guida “architetture di Capellini Ricci” si legge „Il grattacielo acquista anche una specie di leggerezza aerea e dinamica, accentuata dalla variegata percezione che si ha dell‘edificio secondo i diversi punti di vista“. L‘abbandono della pianta rettangolare segna una svolta nel costruire in alto e un gesto architettonico di notevole originalità.